La ricerca pubblicata dall’Istituto Ramazzini, condotta attraverso il Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni, ha studiato le esposizioni alle radiofrequenze mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program (USA).
Il risultato è molto chiaro e conferma un significativo aumento di alcune tipologie di tumore.
L’intensità delle emissioni utilizzate per lo studio è dell’ordine di grandezza di quella delle esposizioni ambientali più comuni in Italia”, dichiara la Dott.ssa Fiorella Belpoggi, Direttrice dell’Area Ricerca dell’Istituto Ramazzini e leader dello studio.
Ne deriva l’assoluta necessità di cambiare alcune normali e quotidiane abitudini.
“La salute pubblica necessita di un’azione tempestiva per ridurre l’esposizione, le compagnie devono concepire tecnologie migliori, investire in formazione e ricerca, puntare su un approccio di sicurezza piuttosto che di potenza, qualità ed efficienza del segnale radio. Siamo responsabili verso le nuove generazioni e dobbiamo fare in modo che i telefoni cellulari e la tecnologia wireless non diventino il prossimo tabacco o il prossimo amianto, cioè rischi conosciuti e ignorati per decenni”, conclude Belpoggi.”
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